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Sulla “Antologia” di Nuzzo Monello.

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Sulla “Antologia” di  Nuzzo Monello.

Sulla “ANTOLOGIA” di  Nuzzo Monello.

 di  Pietro Minissale

 Il ponderoso volume ἀνϑολογία (Antologia) di Nuzzo Monello sulla Contrada Sant’Elia di Avola, nonostante tratti di un territorio molto circoscritto, e quindi apparentemente diinteresse locale, rappresenta,invece, un esempio di grande rilievo nell’ambito della divulgazione scientifica per immagini,cheriguardano essenzialmente la flora della suddetta contrada, che ospita gran parte della tipica flora dei Monti Iblei. In effetti,il volume è anche un inno alla bellezza della natura e soprattutto un invito a soffermarsi anche sui più minuti dettagli dei fiori che spesso riservano sorprese interessanti per chi sa o vuole apprezzarle.

copertina-libro

L’osservazione del paesaggio è immediata per tutti, anche se diversa è la percezione e la comprensione per ognuno di noi dei vari elementi che lo compongono e nell’opera di Nuzzo Monello esso è tratteggiato con poche ma significative immagini che permettono di riconoscere il tipico paesaggio dei Monti Iblei, caratterizzato da praterie steppiche utilizzate per il pascolo, macchia mediterranea, garighe a timo arbustivo e ambienti rocciosi formati di calcari bianchi miocenici. Particolare attenzione è rivolta alla chiesa rupestre di Sant’Elia di età bizantina, di grande interesse, ma probabilmente sconosciuta anche a molti Avolesi. Tuttavia, l’aspetto più interessante e approfondito del libro riguarda la flora spontanea della contrada omonima in territorio di Avola.

Si tratta di oltre quattrocento fotografie per lo più “macro” cioè scattate con uno speciale obiettivo a distanza ravvicinata. Sono immagini che richiedono unaparticolare abilità nel cogliere la migliore illuminazione, sempre naturale, e soprattutto la perfetta messa a fuoco dei particolari floreali, cosa tutt’altro che facile nella fotografia macro. In questo modo, le specie vegetali sono raffigurate rinunciando spesso alla visione di insieme della pianta, ma lo scopo dell’autore è proprio quello di farci cogliere la bellezza e l’interesse del dettaglio anche di specie comuni che spesso guardiamo con scarsa attenzione.1 Cichorium Intybus flor m.

Nome scientifico, nome comune, localizzazione su una mappa schematica del sito e la data della foto sono informazioni importanti che corredano le immagini; infatti,se fossimo stimolati da questo volumea ripetere personalmente l’esperienza di osservarle in natura dovremmo tenere conto del periodo di fioritura che normalmente è legato a precisi e spesso brevi intervalli temporali. Il fiore ha un valore funzionale legato alla riproduzione della pianta che lo produce e al nutrimento degli insetti impollinatori, ma per l’uomo, oltre al suo valore estetico,più o meno rilevante,rappresenta il principale elemento per il corretto riconoscimento di ogni specie della flora. La raffigurazione fotografica a distanza ravvicinatapermette di cogliere i principali caratteri che lo caratterizzano (colore, forma e dimensione di calice,corolla, stami, ovario ecc.). La lettura e soprattutto la visione del libro,molto curato nella qualità della stampa e nella grafica, stimolerà il lettore alla conoscenza attiva, cioè sul campo, di un territorio ricco, non solo di storia e di tradizioni millenarie, ma anche di una straordinaria biodiversità.

 Pietro Minissale

NOTA BENE : la recensione di cui sopra è tratta dal n° 3  di GRIFONE,

BIMESTRALE DELL’ENTE FAUNA SICILIANA del 30 Giugno 2017, pag.6, a cura di Corrado Bianca.

 

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