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Asti: Maurizio Scordino ricorda Paolo De Benedetti.

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Asti: Maurizio Scordino ricorda Paolo De Benedetti.
Paolo De Benedetti

Paolo De Benedetti

Piange la radio. Paolo per chi “non lo conosceva”

di  Maurizio Scordino

    Paolo De Benedetti era un personaggio per così dire universale. Non nel senso letterale del termine, s’intende, ma perché oltre ai tanti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo personalmente, erano addirittura tantissimi coloro che lo apprezzavano anche solo per averlo ascoltato alle sue innumerevoli conferenze tenute in giro per l’Italia, o ancor più alla radio. Di queste migliaia di persone, almeno per tanti anni, ha fatto parte anche Maurizio Scordino: che PdB lo ha conosciuto soltanto nel 2007, ma che – sebbene non credente – di lui, da sempre, non perdeva un solo intervento tra i molti trasmessi da Uomini e Profeti: il programma radiofonico di Radio3 Rai che va in onda il sabato e la domenica mattina. In questo breve e commovente ricordo del suo primo “incontro” con Paolo, il direttore di Identità interpreta le emozioni proprio di quest’ampia categoria di estimatori del Biblista astigiano: i radioascoltatori che, pur nella distanza dell’etere, dopo la prima volta non potevano più fare a meno di considerare Paolo come un carissimo “membro di famiglia”.

Paolo De Benedetti e Maurizio Scordino

Paolo De Benedetti e Maurizio Scordino

 In un periodo assai difficile, quanto nient’affatto isolato, quel finire degli anni ’90 mi regalava però il poter vivere in una città delicata e funzionale, Ancona, dove curarmi più di una ferita recente e prepararmi alle nuove, qualora ne fossero venute. Aiutato, in questo, dal pur tardo piacere generato dalla convivenza con altri animali non umani. Un insieme di regali inaspettati e immeritati, quindi, tra cui la scoperta di una trasmissione radiofonica condotta da una signora colta e capace: Uomini e profeti. Un programma di studi e approfondimenti teologici, apparentemente in piena antitesi rispetto al mio tuttora presente ateismo convinto, verso cui provai, come si dice, un amore a prima vista. O a primo ascolto, per voler essere più precisi. Temi proposti con un equilibrio pari, sempre, alla totale laicità con la quale gli studiosi ospiti, sempre, li trattavano al di là della propria evidente fede religiosa. E, regalo nel regalo, una mattina a trasmissione già iniziata, quella voce un po’ stridula d’uomo ormai anziano che parla proprio di animali. Fede e animali, per dire meglio, mista al dolore che in seguito alla perdita di uno di essi quella stessa fede mette alla prova. La fa vacillare. Parla di un gatto, mi sembra, quel teologo bizzarro: il suo gatto, che oggi non c’è più. Anzi, non parla: sta ultimando la lettura di alcuni versi a tema. I suoi versi, come spiega la conduttrice. Aspetto di sentire una pia quanto banale rassegnazione che però non emerge, di ascoltare la traccia scontata di un conforto celeste, che invece continua a rimanere assente. Riprende a leggere il suo testo, recita un altro paio di versi per nulla concilianti con chi gli ha preso quell’affetto e … si emoziona.

Paolo De Benedetti

Paolo De Benedetti

Quella voce acuta addirittura si trasforma in pianto. Smette subito però, sull’intervento opportuno della sua amica in studio, per poi riprendere la lettura e portare a termine la trasmissione. Apprendo, poco dopo, che si tratta di un biblista: Paolo De Benedetti di cui, unito a centinaia di altri estimatori affascinati in tutta Italia, da quel momento cercherò di non perdere mai più un intervento. Apprenderò, molto dopo, avendo avuto addirittura l’imprevedibile privilegio di poter entrare in confidenza con lui, che la trasmissione alla radio non era in diretta; ma che, lo stesso, Gabriella Caramore aveva intelligentemente deciso di non tagliare quell’episodio, partecipando così gli ascoltatori di quell’inattesa emozione. In quel singhiozzo strozzato, che per un attimo ci aveva fatto perdere il teologo De Benedetti, abbiamo invece tutti ritrovato l’amico Paolo. Un amico che avrei scoperto sempre capace di confortare; persino quando il conforto sarebbe servito soprattutto a lui.

Maurizio Scordino

NOTA BENE: questo articolo di Maurizio Scordino è tratto dalla Rivista online n°17/2018

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di cui è Direttore Responsabile in Asti per conto della ASSOCIAZIONE ONLUS

cepros-asti

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