subscribe: Posts | Comments

Noto: l’Infiorata di Via Nicolaci in un nuovo volume di Nuzzo Monello.

0 comments
Noto: l’Infiorata di Via Nicolaci in un nuovo volume di Nuzzo Monello.

L’Infiorata di Via Nicolaci 

in un nuovo volume di Nuzzo Monello:

UN  ALTRO EPONIMO PER L’EPICA BELLEZZA DI NOTO

NOTO, 12 Giugno 2021 – Sulla poliedrica attività artistica di Nuzzo Monello ho scritto e detto tante di quelle volte che non mi è possibile neppure una breve sintesi citando le sue opere per maggiormente illustrarne l’instancabile attività, per quante molteplici siano le mie pagine apparse negli anni su queste colonne, senza contare quelle di molti Collaboratori.

   La premessa vale di più ora, dopo il suo recente magnifico volume:Gli Eventi raccontano NOTO – L’Infiorata di via Nicolaci – Patrimonio dell’Umanità – L’Arazzo floreale del Giardino di Pietra– pubblicato in 312 pagine formato A/4 con quadricromia su bella carta bianco-patinata dall’Editore siracusano Sebastiano Monieri e presentato nel Salone delle Feste di Palazzo Nicolaci il 28 Maggio 2021.

Con l’Autore – vedi foto qui a fianco – al tavolo della presidenza c’erano il sindaco di Noto dott. Corrado Bonfanti, l’avv. Giusi Solerte assessore alla Cultura, l’editore Sebastiano Monieri, i giornalisti Rosario Dell’Arte e Vincenzo Rosana, Franco Mallia già assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, il dott. Corrado Celeste Segretario della Cooperativa Il Carretto ed un folto pubblico di Amici invitati per quanto consentito.

   Aprendo la serata, Nuzzo Monello, dopo i ringraziamenti di rito, ha ricordato che il libro in oggetto è nato nelle sue intenzioni già dallo scorso anno quando << …dopo l’auspicio dell’Infiorata di via Nicolaci 2020 dedicata a “La Bellezza è più forte della paura”>> egli fu << …chiamato, quale artista della Primavera Barocca a discorrere e narrare gli eventi delle prime ore che ebbero da protagonisti i favori per implementare il riconoscimento Unesco  dell’Infiorata di Noto. Il 6 giugno del 2020 infatti, per iniziativa dell’Archivio Storico dell’Infiorata di Noto – voluto dal Sindaco Dott. Corrado Bonfanti e dall’Assessore alla Cultura dott.ssa Giusi Solerte – a conclusione dei lavori, affettuosamente, la Stessa ribadiva l’invito personale e dell’Amministrazione all’ulteriore sforzo di raccogliere le mie memorie sotto il Patrocinio della Città di Noto, che ringrazio. >> 

Il Sindaco di Noto, dott. Corrado Bonfanti, saluta Nuzzo Monello, l’Editore prof. Sebastiano Monieri,  i Giornalisti Rosario Dell’Arte e Vincenzo Rosana, l’Assessore Avv. Giusi Solerte e l’ex-Assessore al Turismo, Cultura e Spettacolo Franco Mallia, nonché il dott. Corrado Celeste

   Trattasi, quindi, a detta dello stesso Autore, d’una raccolta di memorie che, diciamolo subito, pur non presentate cronologicamente in maniera pedissequa col racconto dei fatti d’un quarantennio addietro, s’interrompono e poi riprendono così come l’Autore li ha intrecciati emotivamente, e per questo ne è nato un ricco personalissimo “Capolavoro”, difficilmente catalogabile negli schemi correnti delle nostre pubblicazioni.

   Per questo, l’opera di Nuzzo Monello mal s’adegua ad essere “de-finita” se non come – volendo farlo ad ogni costo – un originale “Zibaldone” nel senso di insieme di scenari in cui la Città di Noto ha finalmente trovato il suo poliedrico “Cantore” che rivendica all’Arte con la maiuscola della Urbs Ingeniosa una propria universale “Bellezza”!

  La quale “Categoria” è compito imprescindibile, per chi si senta Artista, di svelare, conservare e tramandare alle future generazioni, senza compromessi con sé stessi o con altri, quando però prima si sia condivisa la Poetica dell’Arte intesa – fra l’altro – anche come Epifania della Bellezza!

Nuzzo Monello autografa in dono all’Editore prof. Sebastiano Monieri copia del lor bel libro.

Il Lettore, pertanto, torni ai suoi studi di Filosofia e Letteratura occidentale, mentre chi scrive confessa d’essere ancora legato alla classica definizione kantiana di “Bellezza” come “Tutto ciò che piace universalmente senza concetto”.  Per introdurci a tale “de-finizione” si legga integralmente La Bellezza secondo Kant” di Elena Romano al link:https://www.treccani.it/magazine … la bellezza secondo kant., testo che condividiamo segnalando questo breve passo: << La bellezza si distingue dunque dal piacevole principalmente per questo aspetto di universalità, che Kant definisce universalità soggettiva. Essa caratterizza il bello come ciò che piace universalmente senza concetto, in quanto quest’ultimo non esprime altro che una determinazione dell’oggetto del giudizio, ovvero il riferimento del predicato all’oggetto in questione, fatto immediatamente negato ad un giudizio estetico. La natura della bellezza si è resa in questo modo ambigua: essa è immersa nel dominio estetico eppure richiede di essere universalmente riconosciuta, quasi appartenga al dominio logico. Come può essere giustificata questa pretesa di universalità? Può forse essere accettata così come essa si presenta nella sua immediatezza di “voce universale”? >> 

Infiorata 1989, Nuzzo Monello: – Creazione –

Ma, per non perderci con altre disquisizioni, in questa sede seguiremo l’Autore nell’esplicazione della sua “Bellezza che potrebbe non cogliersi con le nostre arrugginite “categorie estetiche”, utilizzando alcune sue riflessioni estetico-filosofiche, specie quando egli intravvede nella storia dell’Infiorata di Via Nicolaci Nicolaci il movimento artistico d’un ben definito periodo storico attribuendo, così, un nuovo Epònimo della nostra Città ai già consolidati di cui Noto si fregia: Urbs Ingeniosa, Città di Ducezio, di San Corrado e via dicendo, sino al riconoscimento di Patrimonio Mondiale Unesco.

   Alla cui mondiale adesione Nuzzo Monello ci propone una maggiore consapevolezza di valorizzazione con altre documentazioni e col suo “vissuto”, meglio di quanto non si sia fatto sinora, implementando tale Epònimo proprio sull’importanza storico-estetica qual è l’Arazzo floreale del Giardino di Pietra: l’Infiorata di Via Nicolaci.

 LA PRIMA INFIORATA DEL 1980

   A tal proposito, sul libro in questione, è interessante la cronistoria dell’Infiorata di Via Corrado Nicolaci, che comincia col la prima edizione del 10-11 Maggio del 1980 e su cui Nuzzo Monello scrive: –

Primo manifesto dell’Infiorata in Via Nicolaci nel 1980.

<< Era un sabato, apparentemente uno dei tanti dedicati al riposo e senza pretese particolari, per qualcuno (romanticamente) con qualche strascico di leopardiana memoria…  Quel secondo pomeriggio pre-domenicale del mese di maggio (10 maggio del 1980) intorno alle 17.00, riservava una novità così potente che sarebbe stata capace, da quel momento e per tutto il giorno successivo alla luce piena del sole, di cambiare il resto della mia vita e quella di tanti altri. Mi recavo in Via Corrado Nicolaci sistematicamente a trovare il mio amico corniciaio Tanino Tiralongo presso il suo laboratorio… che era divenuto un punto d’incontro, potremmo dire culturale e di ritrovo.

… Il Principe Corrado Nicolaci di Villadorata, benefattore di Tanino per i servizi che gli aveva da sempre prestato, lo aveva ospitato per l’avvio del suo laboratorio in via Cavour, … ma, in seguito, gli concesse i locali più spaziosi di fianco all’ingresso principale di via Nicolaci. Mi trovavo appunto nel laboratorio di Tanino quando vedemmo invadere la stessa via da persone forestiere. Ci apparvero come una banda di barbari invasori. Vedendoli all’opera, però, non ci mettemmo molto a capire gli intenti artistici e culturali dell’occupazione che nei nostri cuori diventava sempre più intrigante, bella, persino sublime. Sognai ad occhi aperti e subito collegai la strada più bella del mondo descritta da Cesare Brandi con la realtà che si apriva nell’immaginario collettivo di opera d’arte connessa alla volontà di intraprendere un viatico tutto nuovo, dall’esito certo e dall’atmosfera incantata.

Nuzzo Monello e Biagio Iacono, il 28 Maggio 2021, su un balcone di Palazzo Nicolaci a Noto.

   Sono per terra, gli infioratori di Genzano di Roma. Queste le prime parole che arrivarono alle nostre orecchie, infervorati alla vista del loro lavoro. Preso da legittima curiosità, chiesi a Tanino di ottenere dal Principe il permesso di affacciarci dai balconi superiori per meglio poter osservare e capire. Corrado Nicolaci accordò il permesso … Salimmo dall’ingresso secondario… Si trattava infatti della preparazione dell’Infiorata di via C. Nicolaci, nell’ambito del “Saluto alla Primavera” che avrebbe offerto ai Netini il 1° Raduno e sfilata di vetture d’epoca e sullo scenario di Palazzo Ducezio, per la prima volta, l’impiego della scalea della Cattedrale come gradinata per lo spettacolo del “Balletto dei Fiori” del San Carlo di Napoli.

Sfilata delle Auto d’Epoca.

Infioratori di Genzano   su Via Corrado Nicolaci  a Noto nel 1980.

Fu una vera e propria levata di acute tube di sollecito, di chiamata dei cittadini con risuoni in onore del risveglio della natura (avevano realizzato n°8 bozzetti e lasciate alcune vistose aree coperte di solo verde). Così interpretai l’energico messaggio del bozzetto di apertura sovrastante la data del gemellaggio e i simboli cittadini di Noto e di Genzano di Roma. Nel prosieguo di quell’anno, non furono pochi gli interrogativi circa le sorti che avrebbe avuto il “Saluto alla Primavera” e più forti risuonarono i silenzi su come sarebbe stato riorganizzato e se l’Infiorata avesse avuto un seguito per gli anni a venire. Tra le offerte culturali senza alcun dubbio l’Infiorata apparve subito non per soli specialisti o addetti ai lavori, piuttosto si avvertì la voglia della comunità di offrire al mondo quella immagine di sé fino a quel giorno negata e celata, e ora pienamente e sorprendentemente condivisa.

Altra immagine degli Infioratori di Genzano su Via Corrado Nicolaci a Noto nel 1980.

Però, tutto sembrò nel corso dell’anno un pochino sotto tepore, perché l’organizzazione era sospesa tra l’E.P.T. siracusana e l’Amministrazione netina. Di fatto lo spettacolo floristico, messaggero subliminale, concretizzato dall’uso delle varietà e essenze delle specie naturali e spontanee esistenti sul territorio, rappresentò l’evidenza delle radici culturali da cui era stata tratta l’ispirazione dello stesso indefinibile Barocco siciliano, risuonò unanime come l’allineamento rivelatore di almeno tre fattori fino a quell’ora trascurati o incompresi: la Natura, la Monumentalità, l’Animo Cittadino. L’imprinting si era affrescato indissolubilmente negli animi speranzosi e forieri di buoni propositi.>> (Vedi da pag. 46 a 55)

Non va dimenticato che le pagine di cui sopra, qui come tutte le altre del libro, sono accompagnate da molteplici foto dell’Autore nei formati più vari, rendendo piacevole la narrazione di tutte le varie edizioni dell’Infiorata.                                                                                                                                            Biagio Iacono

           (FINE DELLA PRIMA PUNTATA)

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *