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Noto: sulla scomparsa di Mons. Francesco Guccione.

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Noto: sulla scomparsa di Mons. Francesco Guccione.

 

Noto: – E’ morto Mons. Francesco Guccione –

Noto,19 Novembre 2021 – Dalla Diocesi di Noto, riceviamo e pubblichiamo la notizia di ieri sulla dolorosa scomparsa di Mons. Francesco Guccione, la cui Dottrina e spledida figura Pastorale d’ottimo Sacerdote ed Amico, in molti decenni, tutti abbiamo ben apprezzato e sinceramente stimato.

Biagio Iacono 

  Mentre la liturgia odierna ci fa celebrare la memoria della Dedicazione della Basilica dei SS. Pietro e Paolo, il Signore ha chiamato a sé il carissimo Mons. Francesco Guccione, di anni 101 e 77 di presbiterato. L’Eucarestia di suffragio verrà celebrata Sabato 20 novembre 2021, alle ore 10.00, nella Chiesa madre di S. Pietro in Modica, presieduta dal nostro Vescovo Mons. Staglianò.
   È bello far memoria di uomini segnati dallo Spirito e che hanno “segnato” profondamente la diffusione del Vangelo nella nostra Chiesa. Ancora oggi riecheggia il timbro amabile della sua voce e sentiamo la passione e l’energia spirituale che emanava dal suo cuore di padre e pastore. La sua persona è una testimonianza di un vissuto battesimale e ci ricorda che la partecipazione alla Santità di Cristo è possibile e appartiene a ogni cristiano; è una testimonianza di ministero presbiterale carico di fedeltà e di amore incondizionato alla Chiesa.
   Ringraziamo il Signore “con” e “per” Mons. Guccione, per la sua lunga vita che ha attraversato questo secolo con avvenimenti drammatici e belli come il Concilio Vaticano II che ha vissuto in prima persona accanto al Vescovo Mons. Angelo Calabretta e ne ha promosso l’attuazione nella nostra Diocesi
accanto a Mons. Salvatore Nicolosi, attuando le istanze più profonde ed ecclesiali con la celebrazione del nostro Secondo Sinodo diocesano. Da Mons. Guccione apprendiamo a vivere la fiducia in Dio, alla Chiesa e ai fratelli con la totalità e la dedizione da lui testimoniata, sempre attingendo all’essenziale della fede e aiutando tutti a camminare insieme, vivendo nello stile della sinodalità.

Noto, Basilica del SS. Salvatore e Seminario Vescovile. ( foto Biagio Iacono)

   Ringraziamo il Signore ‘con’ e ‘per’ Mons. Guccione, per il suo intenso e lungo servizio di presbitero alla nostra Chiesa: prima padre spirituale, poi rettore in Seminario e per 40 anni Vicario generale, servendo con fedeltà, abnegazione e umiltà i Vescovi che si sono succeduti, con attenta obbedienza al magistero del Papa e del Vescovo. È stato il primo direttore della Caritas diocesana, delegato vescovile per la vita consacrata e uno dei moderatori del Sinodo diocesano. Sacerdote mite e buono, ha fatto suoi i sentimenti di Cristo Gesù, lasciandosi abitare dal “pensiero di Dio”, frequentando assiduamente e familiarmente le Sacre Scritture. Presbitero di profonda pietà, solida preparazione teologica e spirituale, ardente carità per essere sacerdote di tutti, umile e docile nell’obbedienza alla Sacra Scrittura e alla Chiesa, innamorato dell’Eucaristia, centro della sua vita e sorgente del suo lungo ministero sacerdotale, uomo di preghiera e di adorazione. Tanti possiamo testimoniare il suo “rimanere” in preghiera nella cappella del Seminario prima e della Casa del clero poi, in solitudine, in silenzio e in penombra davanti al Tabernacolo.
   Da Mons. Guccione, soprattutto noi presbiteri, apprendiamo a vivere il nostro ministero radicati in Cristo, coltivando e custodendo una relazione vera con Lui e offrendo ai fratelli un servizio autorevole, ma non autoritario, empatico e affettuoso ma anche sobrio e misurato, senza mai creare cerchie particolari o dinamismi ‘psicologici’, sempre tutto e tutti riportando al respiro della Chiesa universale e locale, aiutando la maturazione dei carismi come servizio che rende la Chiesa tutta ministeriale. Dotato anche di non comune senso pratico e organizzativo. E così, oltre i presbiteri, anche tutti i fedeli, e in modo particolare le famiglie e i giovani, possono imparare da Mons. Guccione ad amare e servire la Chiesa, andando all’essenziale, cercando sempre vie costruttive, con piena coscienza della propria dignità battesimale che rende tutti partecipi del comune cammino e capaci di stimarsi gli uni gli altri. “Instancabile nel dono di sé, vigilante nella preghiera e accogliente nel servizio della comunità”, questo è il profilo che la lex orandi traccia dei ministri ordinati, i quali esercitano una missione mai proporzionata alle loro forze. “Sono due i compiti” affermava Benedetto XVI, “che definiscono l’essenza del ministero sacerdotale: stare davanti al Signore… stare davanti a Lui per servire”.
   “La testimonianza di un sacerdozio vissuto bene – assicurava Benedetto XVI – nobilita la Chiesa, suscita ammirazione nei fedeli, è fonte di benedizione per la comunità, è la migliore promozione vocazionale”.
Ringraziamo il Signore ‘con’ e ‘per’ Mons. Guccione, per il particolare dono del discernimento, diventato disponibilità alla direzione spirituale e alla celebrazione del sacramento della riconciliazione per intere generazioni di seminaristi, presbiteri, religiosi e religiose, laici, con saggezza, attenzione e premura. Non si è mai staccato dalla sua corona del Rosario; viveva una devozione filiale a Maria Scala del Paradiso, nostra celeste Patrona.
Ringraziamo il Signore ‘con’ e ‘per’ Mons. Guccione, per la sua testimonianza di profonda unità tra preghiera e carità. La “pastorale genuflessa” (ereditata da Mons. Calabretta) e il vivere la presenza di Dio attimo per attimo, gli hanno permesso di chinarsi ovunque ci fosse qualcuno che avesse bisogno di aiuto. Ha sempre vissuto la dimensione contemplativa nell’attenzione e vicinanza alla storia delle donne e degli uomini del nostro tempo, in particolare ai “feriti della vita”, incarnando la compassione e la tenerezza di Dio. Come primo direttore della Caritas riservò una particolare cura alla carità concreta, discreta e sollecita, con un’attenzione alla dimensione pedagogica custodita dalla nostra Caritas.
   Come dice il salmo a proposito degli uomini giusti, “nella vecchiaia daranno ancora frutti” (Sal 92,15), buoni e abbondanti. Mons. Guccione ha concluso il suo pellegrinaggio terreno come lui desiderava, in silenzio, nella sua camera “senza disturbare”, a Modica, sua Città natale, nella Casa di risposo “Boccone del povero”, amorevolmente assistito dalle Suore Serve dei poveri e dal personale della Casa, e dalla vicinanza affettuosa e amorevole dei sui nipoti, pronipoti e cugini.
Vogliamo, in particolare fare nostre due forti convinzioni che ripeteva spesso a chi andava a trovarlo: “Siamo come pennelli nelle mani dell’artista. Senza Dio non possiamo fare nulla”, “La vita cristiana è gioia, sempre e malgrado tutto, perché Dio ha cura di noi”. Tutti gli siamo e gli saremo sempre debitori per la testimonianza di fede e l’esempio di vita che ci ha donato e per questo gli esprimiamo la nostra corale gratitudine con affetto filiale. Grazie Monsignore, Le assicuriamo una preghiera costante, e ci impegniamo ad amare la nostra Chiesa come Lei l’ha sempre amata e servita.

   La salma riposerà nel cimitero di Modica, nella cappella di famiglia insieme ai suoi cari.
Il Vicario Generale
Mons. Angelo Giurdanella
Il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali
Don Alessandro Paolino
L’Addetto Stampa
Dr. Giuseppe Malandrino

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