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LETTERA APERTA A…GIOVANNI VERGA

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LETTERA APERTA A…GIOVANNI VERGA

Caro Direttore, le invio una mia riflessione sulla verghiana novella “Libertà”: sono note amare e dolenti per me, eppure …scriverle e renderle pubbliche mi serve a smorzare dolore e rammarico.

Grazie. Luana Pluchino.

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A proposito di “Libertà” ma ...strettamente personale.

Lettera aperta a …Giovanni Verga!

di Luana Pluchino

  << Caro Giovanni,

                                    mi scusi se inizio questa mia con un tono così confidenziale, ma lei è siciliano esattamente come me e, quindi, sa benissimo che noi Siculi siamo come una grande famiglia allargata. Basta rimanere una sera a cena da amici e parlare un po’ per scoprire che la mamma è cugina del cugino, nipote dello zio… etc, etc.

   Ho deciso di scriverle per trasferire a lei e a chi ci legge su questo immenso libro virtuale dove ognuno può riempire la pagina che vuole di ciò vuole…, per dirle di quanto nella mia vita abbia influito il suo pensiero sulla ‘Libertà‘.

   Già! Chi lo avrebbe mai detto… di tutte le sue novelle che ascoltavo o leggevo incantata…”Libertà” è quella che più mi ha toccato personalmente. “Libertà” è una parola che ha condizionato la mia vita, una parola che mi è costata cara in tutti i sensi e in tante fasi della mia vita.

  Fase uno: La libertà…poca, pochissima che ho avuto durante la mia adolescenza, mi ha pregiudicato i rapporti con i miei coetanei. Non giudico chi me l’ha negata, in parte avevano ragione e solo adesso comprendo le loro preoccupazioni, ma ho vissuto come una Monaca di Monza o la tua Capinera, reclusa nel mio ‘palazzo’ senza poter interagire con chi avrei dovuto e voluto, senza fare quelle esperienze che mi toccava fare, come le mie coetanee. Forse è stato un bene …non so giudicare.

   Fase due: Esami di Maturità! Una domanda che mi pregiudica l’ultima prova …una domanda sulla Libertà urlata dal membro esterno della Commissione: “Se avevano detto che c’era la libertà! …” Com’è finita? – Una domanda secca, quasi urlata, ripetuta tre volte! Che mi perseguita ancora nei miei incubi ricorrenti, nei momenti di maggiore difficoltà.

   I miei occhi spalancati, il cuore che batteva all’impazzata, le sinapsi del mio cervello che si inseguivano alla disperata ricerca di una risposta che non trovavo …e il vuoto dilagava e oscurava tutto come la nebbia del nulla che divora il regno di Fantasìa de ‘La storia infinita’. La vergogna e l’imbarazzo di non aver trovato la risposta, mi fanno ancora arrossire, dopo 27 anni! Una domanda, un momento che sono rimasti impressi nella mia mente e nel mio cuore, che hanno lasciato un solco profondo, una ferita ancora aperta.

Un interrogativo che ho ripetuto a tante persone e al quale nessuno ha mai saputo rispondere al volo, nemmeno insegnanti di immensa cultura, figurati una ragazza timida e impacciata alle prese con l’Esame di Maturità e con tutta la tensione del caso! Una domanda che mi costò un punto in meno nella votazione finale…quel punto che mi mandò in crisi, che aumentò il costo delle mie tasse universitarie, che è stato e sarà per sempre il mio grande rammarico. Il punto nero della mia carriera scolastica! La mia più grande delusione!

   Fase tre: in questi giorni ricorre per me il sesto anniversario della mia “liberazione”. Anche qui un costo alto, troppo alto! Riconquistare la libertà mi è costato tanto, troppo! Un percorso tortuoso, lungo, complicato, doloroso, alla fine del quale ho ottenuto la libertà! Già la libertà… e che “libertà”! Continuo ogni giorno a ripetermi quella stessa frase dell’esame, quella frase scritta proprio da lei, mio sicilianissimo Giovanni: ” Se avevano detto che c’era la libertà! …” così termina la sua novella.

   E rimango così, attonita, a riflettere su questo concetto astratto e controverso della Libertà e, se esiste, mi chiedo: che sapore ha la vera Libertà?” Ma soprattutto perché per alcuni: ‘La libertà è un concetto semplice’ come recita il testo di una canzone di Malika Ayane e per altri invece diventa così tristemente complicato? 

Ragusa, 16 Giugno 2022 – Luana Pluchino >>

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