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“NOTO, IL NUOVO EPÒNIMO – L’INFIORATA DI VIA NICOLACI, L’ARAZZO FLOREALE”

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“NOTO, IL NUOVO EPÒNIMO – L’INFIORATA DI VIA NICOLACI, L’ARAZZO FLOREALE”
UN SABATO POMERIGGIO DI INTERESSE CON LA TERZA CONFERENZA 
 di Nuzzo Monello

Sembra ieri, eppure sono trascorsi ben 61 anni da quando appena arrivato a Noto da studente, le mie amicizie si arricchirono e soprattutto si estesero e ampliarono non soltanto nel campo degli studi per il confronto oltre che con i Netini, anche con altri studenti e studentesse dei comuni viciniori.

Ciò che soprattutto dettò la svolta alla mia vita, ed ebbe successo, fu l’innesto dell’accoglienza. Saper muovere una palla con i piedi ed esprimere con questo gesto atletico il leale senso dello sport e del valore umano nella competizione, correttezza nei rapporti e legami affettuosi mutuati da sincerità e altruismo.

L’ambiente sportivo è stato infatti, il primo luogo a darmi appartenenza sia nella mia città di Avola sia in questa di adozione Noto,  capace di offrirmi una nuova cittadinanza nell’ambiente scolastico giovanile e subito dopo a conferirmi appartenenza nell’ambito della professione e della crescita familiare.

Per tutto questo, motivo la mia grata presenza in questa sede, tra accademici e cari amici con un interrogativo: Parlare di Noto o sentire Noto? Parlerò con il cuore, dirò, in sintesi, tutto quello che ho provato e che mi ha segnato, e che ora, come un ruscello abbandona i sedimenti alla fine della sua corsa, mi appaga e rifiorisce.

    Per meglio comprendere la narrazione, del come e del perché nel 1980 esplosero le fioriture dei  [… “germi valori di una città sicuramente “ingegnosa”. Anche se di molte testimonianze si dovrà fare a meno, si può ripercorrere l’archeologia di Noto che non trascura nessuna parte del suo grande territorio, spazia dal Castelluccio a Noto Antica, da Eloro alla Cittadella. In questo grande scenario si pone l’attuale Noto con le recenti scoperte dei mosaici nella Villa Romana di Caddeddi e la stessa Natura con frutti della terra e le sue spiagge pulite”…] di cui parlai nel 1982 in occasione dell’espletamento del mio incarico di Direttore artistico dell’Infiorata di via C. Nicolaci tra le colonne di Netum, rivista mensile di arte e cultura n.1-2 dicembre 1982, pagg.13-14.

[… Si può volere il bene di una città? Si, se questa è il luogo ove tutto sembra appartenerti nel cuore, nell’anima, nei sentimenti e tutto come le trame di un tessuto t’imbriglia tra merletti, vuoti e pieni, e nell’insieme diviene tra i profumi espressione delle tue insolite visioni, di manifestazioni di vita, di amicizie, di affetti.

Allora, sì! Hai la certezza che si può. Lascia che sedimentino le ragioni del perché ti trovi in quei posti e vivi nel cuore il riguardo per essi. Sembrerà di vedere austere, rialzate, ciascuna al proprio posto ogni pietra che, ore innanzi hai visto qua e là sparse tra i ruderi. …]

[… Avvenne così che l’aggressione al territorio da parte della speculazione edilizia e industriale fu debellata con non pochi sforzi sociali e politici, perché trovò forte contrasto nell’opinione pubblica di Noto e della zona Sud di Siracusa a partire dal 1970. Contrasto che via via determinò, anche a Noto, una forte presa di coscienza nelle persone e per il loro tramite nella costituzione di associazioni di divulgazione naturalistiche, artistico-letterarie e culturali oltre che di salvaguardia e valorizzazione del territorio.

Si costituirono infatti nei primi anni del 1970, l’Isvna 1970, l’Ente Fauna Siciliana 1973, la rivista Netum 1975. …] [… Furono anni di grandi fermenti per le varie amministrazioni e di grande partecipazione di tutta la città, quelli a partire dal 1970 fino al 2007, (anno in cui il luogo di culto per eccellenza venne riconsegnato ai cittadini), durante i quali Noto non poté facilmente disinibirsi e in quei travagli dovette, pian piano, contro ogni irresponsabile contrapposizione, lentamente rialzarsi risanata non soltanto nel suo aspetto complessivo, ma soprattutto nelle rinnovate volontà di sviluppo e di progresso.

Di fatto era sbocciato un piccolo fiore, un anelito di speranza in ciascuno di noi, poiché dopo il sordo silenzio seguito al convegno  sull’architettura di Noto del 1977, unico evento di grande respiro culturale, si ebbe nel 1980, durante l’Amministrazione Avv. Ernesto Rizza, ass.re al turismo Dott. Gaetano Celeste, il plauso generale della popolazione per l’inaspettata esplosione e invasione delle maie su via Nicolaci. …]

Nuzzo Monello

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