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Ferrovia Noto-Pachino: inaugurato un primo breve tratto.

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Ferrovia Noto-Pachino: inaugurato un primo breve tratto.

Ferrovia Noto-Pachino:

Inaugurato un primo breve tratto.

NOTO – Sabato 17 Dicembre 2022, con la partecipazione d’un folto pubblico e delle Autorità competenti, è stato inaugurato un tratto di circa 2 chilometri della vecchia Ferrovia che da Noto, una volta, portava a Pachino.

L’INVITO ed il PROGRAMMA del lieto evento, che riproduciamo, erano stati ampiamente diffusi sui social ma,come deciso dal Sindaco di Noto,senza alcuna notizia ai Giornalisti accreditati:

            INVITO FONDAZIONE FS

     PROGRAMMA IN PALAZZO NICOLACI

Impedito a presenziare ho,tuttavia, pregato l’amico preside prof. Nuzzo Monello a farmi avere notizie od impressioni su quella manifestazione, visto che lui ne sarebbe stato diretto testimone: ricordavo, infatti, che su quell’argomento era apparso – nell’Agosto 2021 sul cessato giornale Il Domani – un suo articolo dal titolo Come un calzino rivoltato,che ora integralmente qui pubblichiamo con l’aggiunta delle sue più che condivisibili opinioni.

Biagio Iacono

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IL DOMANI dell’Agosto 2021 con l’articolo  di N. Monello che qui sotto riproduciamo:

Come un calzino rivoltato

Cosa può esserci di più laborioso dietro il sipario e poi quando si è aperta la scena restare celato dietro le quinte? Sono le menti morbosamente curiose, ancora non pienamente soddisfatte delle prove generali, dei biglietti venduti, delle frenetiche messe a punto e delle osservazioni della trepidante attesa del pubblico per il ritardo dell’inizio dello spettacolo.

Consegna Insegna corsa.

Tutti sembrano conoscere la trama della commedia e nutrono forti dubbi sugli attori che entrando in scena copriranno gli scenari, e su cosa punteranno maggiori accenti e attenzioni. Chiede l’uno al suo vicino di posto: è la solita commedia di politica e servizi?

No, risponde l’altro, questa volta dovranno parlare – sottinteso di recovery plan – della migliore qualità di accoglienza per il turista e decidere se i cittadini potranno riavere il primo bene necessario dentro le loro case: l’acqua. Perché non c’è acqua nelle case di Noto?

Corrado Figura, Venerando Monello, Carmine Rogolino e Luigi Cantamessa.

– C’è l’acqua per questo chiedono in maniera eccentrica il pagamento delle bollette: meno acqua più soldi. Perché la maggior parte serve per lavare le strade, con afflusso autonomo, ma non del tutto regolato, visto che non si conosce dove una volta o l’altra si rompe la conduttura.

– Per l’ospedale il problema è risolto? Lo chiamano “unico Avola-Noto” – continua il vicino di posto – ma di fatto è destinazione Siracusa. Avola fino alla costruzione del nuovo aretuseo Archimede! Di fatto caro amico, succede che la vita si è allungata e con essa l’età per il pensionamento. La viabilità è migliorata, non sono più trazzere come una volta, oggi, dopo 50 anni, sono come l’autostrada Siracusa-Gela trazzere asfaltate.

Luigi Cantamessa, Direttore Generale di Fondazione FS  e Venerando Monello Presidente Ferrovie del Sud Est.

Sono migliorate le condizioni dei mezzi privati e dunque la sanità può focalizzarsi in punti strategici studiati sulle cartine e non sulle realtà viarie. La  povertà è tale da istituire un reddito di cittadinanza e il lavoro che non c’è non è più necessario che ci sia. Il lavoro su cui si fonda la Repubblica Democratica Italiana è stato di fatto dichiarato “Lavoro nero”, sicché d’un colpo sono al tramonto come le residue pensioni dei lavoratori travasate nelle tasche delle case per pensionati, l’imprenditoria, l’inventiva giovanile, gli interventi programmati delle comunità e per non farla troppo lunga ci-sono e non-ci-sono le province, cosicché i comuni se la passano di mano in mano la responsabilità.

Però esiste il Concetto di Sussidiarietà, di cui tutti sparlano ma che nessuno ne vede il successo. È suonato l’avviso di inizio spettacolo! Ascoltiamo il “verbo” elettorale e chissà, auguriamoci di no, che a qualche vecchio più o meno della mia età non venga un infarto. Si apre il sipario: a tutti voi spettatori, ai cittadini, ai media impacchettati, alla “marcia” politica fin qui manifesta, ai cittadini con diritto di voto annunciamo l’Amore incondizionato per la nostra Città, dalle nobili origini, ingegnosa, laboriosa e amante del faber “bello” e del “bello” che la natura offre in questi posti, la cura e la salvaguardia d’ogni eccelsa cultura, annunciamo il nuovo del “fare”, il nuovo dell’ “essere”, il nuovo del “progresso”.

Occorrono ora e subito e se non ora quando, regole inviolabili, progetti fattibili, ladrocini dismessi per il cambio di costumi per una nuova civiltà che abbiamo l’onore, di cui ci assumiamo l’onere di condurre Noto al centro del Mondo. Sono finiti i tempi delle arretrate politiche. Noi, recita una voce dal timbro femminile non del tutto piena, ripristineremo la ferrovia in Sicilia, quel tratto che da Noto conduce a Pachino, dove stimiamo che la sua valorizzazione necessiti di una adeguata iniziale soft aggressione del territorio per troppo tempo lasciato in balia della Natura senza poterne godere appieno delle sue bellezze paesaggistiche e di coste e spiagge non ancora del tutto trasformate ai sognati Caraibi, ……. o Ibiza e sottratte da mezzo secolo all’ingegno politico che soltanto noi vi chiediamo di accogliere.

Ferrovia di trastullo, quasi per finta, che recita anch’essa la sua parte, col treno che fischia sottotraccia per non svegliare la dormiente fauna. Questi paladini della novella ferrovia per diporto, che passa attraverso ma senza attraversare l’umana conoscenza delle opere della Natura, non considerano che disporre passaggi agevoli all’andatura lenta, al passo responsabile su terra battuta degli esperti naturalisti ed escursionisti, storici, archeologi, e ricercatori scientifici adeguando i dismessi stalli esistenti a punti di ristoro, basi culturali e sedi scientifiche affinché si possano avviare i necessari studi di sensibilizzazione e approfondimento dei luoghi favorirebbe il reale godimento del paesaggio, del dettaglio e della sua storia.

Nuzzo Monello

Prima il dx ora il sx

per indossare le calzature…

Fin qui il Domani n°7 dell’agosto 2021 a pag. 6, il mio pezzo, sulle criticità e incredule problematiche anche sul ripristino a scopi turistici per godere  della bellezza del territorio e litorale netino della tratta Noto-Pachino, la c.d. Via del Vino.

Aspetti e annotazioni della vulgata da bar che più facilmente riconducono alla mente la decantazione del forte “ventiquatttro ore” che si consumava nelle osterie accompagnato con uova sode, bevuto con parsimonia nelle famiglie, persino offerto ai contadini in segno di ospitalità.

Si esportava fino agli anni ‘80, come vino da taglio dalle terre del quadrilatero Pachino, Ispica, Rosolini e Noto dove esiste la contrada Buonivini che pare affermarne con la sua denominazione, le tassonomie vitivinicole di tutte le contrade viciniori, anche per la produzione del famoso Nero d’Avola.

Ed è per rifarsi alle tradizioni che il Nero d’Avola in questo ultimo decennio è riuscito a riprendersi la propria strada instaurando la più moderna Strada del Vino del Val di Noto per la tutela dei vini e delle vigne del Sud-Est Sicilia. Il vino da degustare, consigliato da sommelier intenditori preparati, per palati raffinati e conviviali elitari, comunque per amanti della buona cucina, non può non associarsi alla predisposizione di canali turistici transeuropei per coniugare, svago con percorsi lenti e rasserenanti in una Sicilia dalla storia plurimillenaria.

Un treno lento come ogni aspetto transculturale di reciproche influenze per il superamento critico del disvalore di terra dell’estremo sud arretrata e ritenuta inconsapevole sebbene padrona della sapiente tradizione antropologica testimoniata dalla possente archeologia.

Arrivo alla fine della breve tratta inaugurata.

Ricca di bellezze naturali, dal clima mite e incoraggiante, dai fermenti culturali diretti alle peculiari tutele del territorio, degli ambienti faunistici come l’Oasi di Vendicari e i suoi pantani, le spiagge di Calabernardo, Lido di Noto, Eloro, Marianelli, Calamosche, Vendicari, San Lorenzo, il borgo di Marzamemi passando per la Grotta di Calafarina fino a Portopalo e l’Isola delle Correnti, estremo Sud d’Italia e dell’Europa. I mosaici del Tellaro e alla sua foce dalla tramontata vasca romana per l’allevamento del pesce, le tonnare di Avola, Vendicari, Marzamemi e Portopalo di Capo passero e i moderni sistemi di allevamento di pesci appena al largo nello Jonio.

Ebbene, quell’accennato lamento del mancato protagonismo di visibilità elettoralistica non mortifica i centri e chi li amministra, soprattutto ostacola la possibilità di creare buone pratiche e la loro messa in rete politico-amministrativa, nuoce ai territori e ai suoi abitanti, ostacola e seppellisce i buoni propositi in uno allo sviluppo e al progresso non soltanto dei centri, ma di tutto il Val di Noto.

Venerando Monello e Corrado Figura nell’ultimo tratto ispezionato con la Draisina 600T.

Il Sogno di consapevoli Amministratori locali e Dirigenti della Fondazione delle FS Italiane, interpreti delle nostalgie dei Cittadini di tutto il Val di Noto vogliono rendere realtà concrete l’uso dei “beni comuni” in un solidale coordinamento tra le diverse anime politiche, imprenditoriali e turistiche, generando un adeguato e nuovo modello di sviluppo sociale nel quale non dovrebbe più coesistere l’indigeno e il visitatore, il veloce e il lento, piuttosto una nuova piazza di permeazione Europea per gli scambi economici e culturali per ancor più avvicinare e avvicendare le tradizioni continentali da Nord a Sud.

Un lento passo quasi d’uomo, negli interventi previsti dal PNRR attraverso l’azione di sinergia progettuale della Fondazione FS Italiana di concerto con il Ministero della Cultura e il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – Rete Ferroviaria Italiana. Siffatta idea progettuale non immagina un viaggiatore passivo con la testa china tra le colonne di un giornale o a scorrere le righe di un libro in attesa della destinazione, ma offre un tra-scorrere attivamente i luoghi nel loro insieme cromo-ambientale e spaziale al ritmo conciliante e pacato dello sguardo dal finestrino, per osservare il paesaggio e la variegata macchia mediterranea e pregustare, in attesa di raggiungere i camminamenti escursionistici, la sua flora spontanea coi suoi odori, profumi, sapori essenziali e l’intreccio gastronomico di ristoro nei rinnovati e accoglienti stalli ferroviari.

L’offerta del Turismo ferroviario si attua nell’interpretazione delle letture di mobilità interiorizzata come strumento tattile e sensoriale che tuteli tanto la natura quanto l’uomo in un compendio di vita integrata nel rispetto di sé stessi e dell’intero pianeta. Un percorso, tradotto nutriente delle coscienze e delle conoscenze.

Il valore sociale della consapevolezza che ogni diversità va scambiata senza nostalgie né preconcetti di privilegi geo-posizionali perché le differenze culturali e antropologiche sono proprio la risultante degli usi e costumi che ciascun luogo insegna ai propri nati e per questo vanno condivisi con tutte le altre affinché la vita non sia soltanto sopravvivenza, ma vissuto pieno e umanizzante.

L’asse oggi tracciato Noto-Pachino dalle volontà coinvolte, il loro entusiasmo non deve definirsi semplicisticamente come ripristino della tratta ferroviaria perché ne segnerebbe un valore negativo e fuori dal tempo, al contrario deve configurarsi in brand della modernità, marchio e cifra intelligente di consapevolezza di valere come valore in sé e universale.

Ho interamente condiviso, le linee progettuali delle ferroviarie turistiche tracciate dal convegno “Dal sogno alla realtà”, tenutosi a Noto presso la Sala Gagliardi il 17 dicembre u.s., dal Direttore Generale di Fondazione FS Italiane Dott. Luigi Cantamessa, dal Presidente delle Ferrovie del Sud-Est Avv. Venerando Monello, dal Sindaco di Noto Dott. Corrado Figura, dall’Ing. Gianni Medde Responsabile dell’Ufficio Tecnico e dal consulente del Comune di Noto Ing. Salvatore Cartarrasa.

Ogni breve passo inteso come tratto di vita è tessera di un lungo percorso di maturità verso il quale siamo chiamati in concordia tutti noi, gli imprenditori turistici e in particolare la politica Regionale per i necessari servizi di competenza, in una corale di intenti indiscriminati che rappresentino il luogo delle declinazioni delle volontà, affinchè gli strumenti amministrativi delle città interessate del Val di Noto e decisionali della fondazione FS Italiane convergano alla definizione e alla pianificazione attraverso lotti di realizzazione più aderenti alle realtà economiche delle imprese e alle specifiche modalità esecutive.

Andare lontano e velocemente, ammodernare le culture, rincorrere il progresso e destare ogni creatività presuppone anche il suo contrario: l’andamento lento, riflessione su sé stessi, considerazione del prossimo, identificazione del progresso “sostenibile”. Sicché come il treno, trazione o trascino, ha potuto consentire un viaggio verso e tra i popoli preparando la via con ciottoli sul tracciato per assorbire ogni vibrazione, stabilizzando le traversine di sostegno ai binari per consentire alle pesanti carrozze lo scorrere fluido verso quella destinazione, non più ignoto futuro, così ciascuno di noi nei propri luoghi deve essere consapevole e responsabile del senso e del fine per la sostenibilità del proprio Essere.

Visita al Comune col Sindaco Figura.

Saranno pure pochi chilometri, apparentemente inconsistenti, per collegare e mappare le bellezze che separano Noto e Pachino, ma possono costituire sicuramente, per il lento godimento del bello, robuste stalattiti e stalagmiti come quelle di calcare presenti nella grotta di Calafarina per erigere di giorno in giorno una bellezza interiore, un infinito valore di autodeterminazione delle coscienze sovrapponibili per svolgere di vita il proprio e incerto futuro, nonostante ogni modernità tecnica e tecnologica.

Nuzzo Monello

NOTA A MARGINE:

Le foto di questo servizio sono dell’Autore.

Per saperne di più apri i video:

 

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