subscribe: Posts | Comments

“Quale Bellezza salverà il mondo?” di Nuzzo Monello

1 comment
“Quale Bellezza salverà il mondo?” di Nuzzo Monello

“Quale Bellezza

salverà il mondo?”

di Nuzzo Monello

La Bellezza salverà il mondo?

Quale Bellezza salverà il mondo? A questa domanda nel romanzo “L’idiota” di Fëdor Dostoevskij, il principe non rispose. Nella lingua russa l’idioma мир “mondo=мир” ha lo stesso significato di “pace=мир”. Sarà dunque profetica e vera la probabilità che la bellezza nella sua accezione più ampia abbia in sé la possibilità di salvare la pace nel mondo?

Metafisica della Bellezza: dono di Nuzzo Monello alla Città di Noto.

   Di questi giorni, a noi tutti appare molto improbabile se non addirittura impossibile, visto gli esiti di pacificazione di cui la storia ci ricorda le guerre di tutte le epoche a partire dai fratelli Caino e Abele, nelle narrazioni bibliche. Volendo immergersi nel progresso morale, etico, religioso e scientifico attraverso il quale si è formata la sensibilità del pensiero umano e la ricerca, forse, l’essenza stessa della esistenza, potrebbe racchiudersi nell’idea di esistere in quando “creato”, cioè di “Essere Bellezza”. La bellezza, manifestazione simbolica del “reale” ha già salvato il mondo, perché ha suggerito all’uomo la ricerca nell’ignoto degl’ignoto. Ha creato l’universo preesistente e con esso il nostro mondo. Vi ha fondato la “Vita” e per la vita, tutti gli esseri viventi, donando materia, corpo e senso.

La bellezza, suggestivo fascino per tutti i pensatori nel corso della storia, è stata da sempre confusa e posta in connessione con la soggettività del concetto di “bello”, cioè una diminuzione della bellezza, forma ideale, astratta di significazione, percepibile dall’esclusiva manifestazione semantica che l’immaginazione conferisce attraverso i sensi ai valori. Al contrario, il bello assume sempre la forma materiale tangibile del significato, o ciò che piace prescindendo da ogni altra considerazione. Sarebbe come se la “Bellezza” avesse concesso il “libero arbitrio” al “Bello” così come concesso all’uomo e motivato dalla religiosità. 

Trattare il bello come sinonimo della bellezza, e nell’uso comune associarli vicendevolmente allo stesso significato, ci allontana dalla bellezza poiché non sono percepibili allo stesso modo. Spesso ai sensi, sfugge ciò che non è materialmente valutabile per il proprio interesse, sicché il concetto di bellezza decade dall’astrazione del pensiero umano in oggetto, confortato dall’idea di buono, utile e ancor di più di bene materiale.

   Il bello confuso con la Bellezza, appare come nel senso comune appaiono il sesso e l’Amore, genera altrettanta ambiguità di quella che si determina tra Arte e Bellezza. Il bello è la nostra persona, la nostra casa, il gruppo preferito, ciò che riguarda da vicino, il bello perciò è ciò che più aggrada e può far star bene. Esso esprime ciò che siamo, la nostra educazione percepita socialmente.

   Si potrebbe considerare bello il punto di vista di una monade, nel senso che in ciò che vede e percepisce vi trova soddisfazione, ma non è bello in sé, perché di fatto si conforma alla sensibilità, all’esperienza, al vissuto di chi “osserva e vive quel contesto”. La Bellezza appartiene a tutte le cose che preesistono e di cui l’uomo non ha alcun merito perché è di natura spirituale. Il bello appartiene alla cultura di ciascuna persona, la bellezza risiede velata nella spiritualità, nell’anima, o nel possibile, in tutto ciò di cui la persona non è responsabile o artefice.

  La bellezza non si avvale della materia, è pura percezione della parte e dell’intero, è frattale. La bellezza è meraviglia, il bello è sorpresa, per ciò che il nuovo regala.Sono linguaggi che necessitano di una lettura attenta, mentre il linguaggio del bello afferisce ogni percezione sensitiva propria di ciascuno, il linguaggio della bellezza è criptato, bellezza e bello non sono suscettibili di connessione. Il bello, al contrario della bellezza, appartiene alle opere dell’uomo, alle sue capacità di realizzarle utilizzando ciò che trova in natura o modifica o trasforma. La Bellezza o forse più adeguatamente Le Bellezze, sono le cifre universali che aggregano e armonizzano ogni forma del creato a noi possibili esclusivamente per via percettiva. Prescindono dall’apprezzamento di ciascuno di noi, per il fatto stesso che tutti noi siamo bellezza, e nello stesso tempo strumento per la sua percezione, per la sua ricerca e consapevolezza.

   Il Bello, per contro, ed erroneamente e indistintamente associato alla Bellezza, è una cifra di valore individuale, che si esprime e differisce da persona a persona per il fatto di essere percepito come utile, buono, necessario; il pane è bello profumato, caldo e anche buono da mangiare, così si esprime molto spesso la persona osservando un pane appena sfornato.

  Tra la Bellezza e il Bello-Buono-Utile, si incunea ecessariamente, potremmo dire opportunamente, una costruzione di opinione sociale che fa leva in particolare sulla ricerca di sempre nuove ed adeguate regole inerenti alle tecniche, ai materiali, alle tecnologiche: si tratta dell’Estetica, di natura e stile temporale e conforme ai canoni di valore per riconoscere il bello del periodo, che sebbene si elevi dagli usi e costumi, molto spesso da un ristretto o piccolo territorio, tende ad espandersi così da influenzare altre culture, uniformandole in moda o nuovi modi di essere, arrivando persino e declinarsi come “globalizzazione”.

Globalizzazione di un Bello destrutturato, deprivato sia della sorpresa sia del buono sia della gentilezza, e soprattutto alienato dagli strumenti di decodifica della conoscenza, dell’armonia di cui la Bellezza si avvale per il divenire dell’umanità. Per avere visione della Bellezza auspicata, dei suoi canoni costitutivi, della sua percezione e meraviglia, è necessario che ogni ostentazione di sicurezza si sublimi in fragilità dell’essere, in afflizione, affinché ogni certezza evapori in sofferenza, tale che, la materia della visione si separi dalla spiritualità che la sostiene.

   Che l’evanescenza di essa si fissi nell’immaginario e da esso appaia come arte, meglio definita come artificio del pensiero astratto: l’Idea, cioè l’intuizione del messaggio offerto che porta dalla meraviglia della visione al dialogo, alla riflessione tra il sentire interiore e la proposta mediata. La Musica più d’ogni altra forma di bellezza, può accostarci all’Idea. Altra cosa rappresentano nell’arte e nella storia dell’arte, queste tre categorie, bellezza, bello, estetica delle sfere dell’armonia presenti nel creato conosciuto e nell’universo ignoto, delle sue creature e delle modificazioni sedimentarie della Terra. Esse disegnano e si rendono necessarie al “bene”, generano l’interesse del mercato e talvolta esagerano nell’appropriazione del bello inteso come utile, necessario, buono.

   La Bellezza di per sé non alimenta altro che la meraviglia e con essa la curiosità, apre alle visioni immaginifiche, e dunque alle intuizioni per la ricerca. Le arti che comprendono la rappresentazione dell’esistente visibile finiscono col tramontare nella materialità, fissandosi esse stesse in raffigurazioni. La Bellezza, alla quale gli artisti desiderano conformarsi, lascia che cadano perennemente in errore, tra il bello e l’estetica, così da allontanarli sempre più dalle eteree Bellezze. L’Arte da squisita espressione del pensiero, fissata in quei segni, in quei volumi non si configura come contenitore di bellezza con il solo scopo di essere la rappresentazione di un contesto istantaneo dell’anima, diviene artificio del bello/estetico, creazione necessaria alla storia, agli equilibri sociali, alla pacificazione per il progresso.

   È questo il luogo della ridondanza artigianale, separando di fatto i pensieri dalle opere: l’arte quale alimento per le coscienze e l’anima, l’artigianato quale utilizzo materiale dell’opera. Ciò che il sogno non consente di fissare nella mente, talora il pensiero lo elabora trasmutando il lavorio in ‘energia’ vitale, tale da non potersi contenere neppure nell’Anima. ‘Energia’ che si espande alla ricerca della espressione capace di creare quella Immagine, visiva e percettiva che ne conferisce il ‘senso’.

Il senso dell’immagine, ora presente alla percezione visivamente concreta, si connatura con l’osservatore, con ciascuno di essi elabora racconti, tra le luci e le ombre, tra le variazioni cromatiche, tra i chiari e scuri dei suoi volumi. Le forme sembrano, descrivono sensazioni, mutano, ora favorendo, ora bloccando l’intimo convincimento. L’opera ed il senso che la contraddistingue rilasciano un profondo conforto al cuore. É l’Arte che fluisce nel sangue del ‘contemplatore’. È riuscita, nell’essere colta istantaneamente dall’altro, a riflettersi in un unico contesto visivo, ad incidere l’imprinting assoluto, ove tutto è, ove tutto è palese, ove tutto è dispiegato.

Di che cosa è fatta l’Arte? Del patire l’informazione che gli perviene in termini di sofferenza, viatico al ‘vivo’ dolore, all’afflizione di comunicare messaggi solo “a te diretti”, e col compito di renderli palesi e perscrutabili. L’Opera rimane imprigionata, i linguaggi decodificatori posseduti da ciascuno evolvono in ‘razionalità’, dapprima in condivisione, successivamente in appropriazione dell’opera, infine in armonia. Sicché si afferma nell’animo come eterea bellezza, trasmettitrice di sensazioni di riapertura al confronto intimo e universale.   

La Bellezza è la rappresentazione di un messaggio, la proposta di una interlocuzione tra coscienze per il tramite dell’utilizzo della materia, che esalta l’artista e lo pone con la realizzazione dell’opera tra materia e spirito, bello ed opinione, povertà e ricchezza, coscienza ed essere, tra il tutto e il nulla.

L’arte dunque non è emblema, attributo, allegoria, è significazione.

Significazione del sogno della Paideia, nel senso più elevato e personale di aspirazione morale, culturale e di civiltà, quale viatico per il conforto inesauribile del genere umano. Non lasciarsi ammaliare dalla vile convenzione dell’oro che consuma e discrimina, ma sintonizzarsi con le armoniose vibrazioni delle bellezze tra la terra e i cieli, aprendo il cuore e la mente alla spiritualità, l’umano rispetto tra le persone e il confronto degli uni con gli altri per aprire il dialogo tra le anime del mondo.

Nuzzo Monello

PER SAPERNE DI PIU’ CLICCA SUI SEGUENTI LINK:

https://www.notomagazine.it/2023/02/26/primarie-pd-lettera-al-direttore-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2023/04/30/noto-aspettiamo-che-la-mela-cada-dallalbero-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2023/04/24/noto-chiesa-di-santagata-lettera-al-direttore-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2023/05/23/a-margine-dellinfiorata-2023-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2023/07/18/ruggini-e-ceneri-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2023/08/09/vuoto-da-colorare-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2023/11/02/nbtv-intervista-a-nuzzo-monello-di-cetty-amenta/

https://www.notomagazine.it/2022/07/22/presentato-il-volume-gli-eventi-raccontano-noto-il-nuovo-eponimo-linfiorata-di-via-nicolaci-lantesi-dellarazzo-floreale-del-giardino-di-pietra/

https://www.notomagazine.it/2022/10/26/noto-la-metafisica-della-bellezza-di-n-monello-in-palazzo-ducezio/

https://www.notomagazine.it/2021/05/08/linfiorata-di-via-nicolaci-a-noto-nel-saluto-alla-primavera-1982/

https://www.notomagazine.it/2021/05/25/gli-eventi-raccontano-noto-il-nuovo-eponimo-linfiorata-di-via-nicolaci/

https://www.notomagazine.it/2021/05/30/linfiorata-ovvero-noto-e-la-genealogia-della-farfalla-di-vincenzo-greco/

https://www.notomagazine.it/2021/06/11/noto-linfiorata-di-via-nicolaci-in-un-nuovo-libro-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2021/06/23/noto-50-anni-di-criticita-ambientale-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2021/07/21/noto-sfogliando-ancora-altre-mie-pagine-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2021/09/11/proseguiamo-a-sfogliare-il-volume-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2020/02/27/antologia-di-nuzzo-monello-recensione-di-paolino-uccello/

https://www.notomagazine.it/2020/02/07/nuzzo-monello-riconosciut-maestro-della-casualita-come-poetica-

https://www.notomagazine.it/2020/03/10/il-racconto-dialogico-di-nuzzo-monello-in-rinascenza/

https://www.notomagazine.it/2020/04/05/in-anteprima-due-ermetiche-poesie-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2020/09/03/bellezza-divina-sezione-aurea-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2020/10/22/rinascenza-di-nuzzo-monello-ecco-ledizione-integrale/

https://www.notomagazine.it/2019/10/01/nuzzo-monello-riconosciuto-maestro-della-poetica-artistica-della-casualita/artistica-ualita/

https://www.notomagazine.it/2018/05/22/monti-iblei-sfogliando-%e1%bc%80-%ce%bd-%cf%91-%ce%bf-%ce%bb-%ce%bf-%ce%b3-%e1%bd%b7-%ce%b1-lantologia-di-nuzzo-monello/

https://www.notomagazine.it/2018/12/12/a-nuzzo-monello-due-prestigiosi-premi/

https://www.notomagazine.it/2017/06/21/avola-nuzzo-monello-presenta-%e1%bc%80%ce%bd%cf%91%ce%bf%ce%bb%ce%bf%ce%b3%e1%bd%b7%ce%b1-la-sua-magnifica-antologia/

https://www.notomagazine.it/2017/07/20/sulla-antologia-di-nuzzo-monello/

  1. Nuzzo Monello says:

    Mi scrive il caro amico artista fotografo dott. Francesco Carracchia: Buonasera Ho letto e riletto l’articolo sulla bellezza. Molto bello ed interessante da grande e sensibile artista quale tu sei.
    Complimenti.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *